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2015-08-11
Pellestrina - Festa della Madonna dell’Apparizione
E' RIMASTA NELLA SUA TERRA

Trecento meno uno. Manca un anno al trecentesimo anniversario dell’Apparizione della Madonna a Pellestrina. “Nell’anno sédese del setesénto / me se comparso un grande evento”, recita una filastrocca composta sessant’anni fa da don Ferruccio Vianello, con il racconto di Natalino Scarpa, il veggente. Un avvenimento unico, anche nel senso che accadde una sola volta; non ci sono state ulteriori apparizioni, come spesso è avvenuto altrove.
In compenso, l’autorità ecclesiastica diocesana ha sottoscritto la realtà dell’avvenimento e la veridicità del veggente. Da quasi trecento anni Maria non se ne è andata dall’isola, dove pare tuttora ben insediata. Ne segnala la presenza prima di tutto la pietra posta sul pavimento del piazzale, sulla destra del perimetro dell’antico oratorio davanti al quale avvenne l’apparizione: l’iscrizione lo indica come il luogo sul quale Maria ha posato il piede. Soprattutto ne è segno il tempio fatto innalzare dalla Repubblica Veneta, in marmo bianco che risplende al sole, prospiciente la laguna.
All’interno è venerata un’antica tavola che raffigura l’immagine di una Madonna seduta in trono come una regina e contornata di una corona d’oro in capo e con una falce di luna bianca ai piedi; porta il Bambino in braccio, ugualmente incoronato. L’aspetto maestoso è addolcito dai tratti della maternità, come riconoscono madri e padri e figli che vi sostano davanti in ogni periodo dell’anno ma soprattutto nei giorni agostani dell’anniversario dell’Apparizione. Abbondano le candele, ma assai più, si direbbe, le confessioni e le comunioni, e le invocazioni di chi viene a deporre la propria anima davanti all’Immagine di Maria.
La Madonna è rimasta nell’isola come una persona di casa, continuamente evocata e invocata dagli abitanti. E’ rimasta come un pozzo a cui si viene ad attingere acqua, come una sorgente di vita. Sarà la conformazione dell’isola a favorire la convergenza verso il santuario; certo questo è un continuo punto di irradiazione della fede cristiana e della carità. Qui si viene a pregare e si impara a pregare; si ascolta la Parola e si accolgono testimonianze di conversione e di carità.
Venendo nell’isola da fuori si ha l’impressione di un popolo cristiano partecipe, continuamente rigenerato e ricompattato. L’attrattiva di un volto, la convergenza dei passi, l’unità del riconoscimento si palesano in modo clamoroso nei giorni della festa. Un grande pellegrinaggio si snoda da Santa Maria del Mare, luogo di carità per anziani e per tante persone malate e bisognose, fino alla casa di Natalino, per concludersi nel piazzale del Santuario.
Le serate di festa che trovano spazio davanti alla Scuola Primaria del paese, riuniscono le persone dell’isola e i tanti che vi ritornano dalla dispersione avvenuta soprattutto nell’ultimo cinquantennio, oltre ad altri amici e visitatori esterni. Qui il messaggio della Madonna dell’Apparizione viene ripreso e visualizzato.
Ogni anno una serie di mostre mettono in contatto i visitatori con il lavoro del paese e con i testimoni della fede. Sempre una esposizione dei merletti, preziosa caratteristica locale; non manca la presenza di un pittore, il più della volte originario del paese.
Ma soprattutto, dall’ingresso fino alla grande palestra si snoda un percorso di annuncio e di testimonianza. Quest’anno si viene accolti dal volto di Papa Francesco che propone i testi integrali delle sue catechesi sulla famiglia, illustrati anche con i dipinti di Chagall; nel lungo corridoio, gli accattivanti quadri della vita di don Bosco, nel duecentenario della sua nascita, pieni di immagini e di richiami suggestivi; negli interni una mostra sulla figura e l’opera di un grande educatore del ventesimo secolo, don Luigi Giussani a dieci anni dalla nascita al cielo: un video scorre in continuazione con la sua voce roca e la sua espressione efficace, e foto di varie dimensioni. Per finire con l’opera di carità dell’Avsi, diffusa in varie nazioni del mondo.
Le persone arrivano, si fermano, guardano, ascoltano. I volti, le azioni, le parole degli accompagnatori e delle tante persone protagoniste della festa, danno vita al volto della Madonna dell’Apparizione e quasi lo fanno sorridere. “Torna alla nostra terra, oh torna ancora”, canta l’inno dell’Apparizione. Vi è rimasta, invece.


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