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2015-08-14
La tessitura dell’estate


Una densa tessitura attraversa l'estate e coinvolge un numero indefinito di persone. Avete idea di quante 'Estate ragazzi' si svolgano in Italia, quante vacanze di gruppi parrocchiali, movimenti e associazioni, o quanti campeggi, gite, pellegrinaggi, feste punteggino il nostro territorio? L'estate, presentata come la stagione della smobilitazione delle parrocchie, si illumina di mille colori. Può darsi che alcune iniziative non esprimano un'autentica sensibilità cristiana e si disperdano nel divertimento e intrattenimento, quasi intimidite e sfiduciate, o incapaci di esprimere la bellezza e intensità dell'immagine cristiana della vita. Certo realizzano un senso di appartenenza e suscitano rapporti di amicizia.
Tante di queste esperienze dicono di una Chiesa che guarda il suo Signore e trova in Lui la più squisita e intensa felicità attraverso la scoperta delle cose belle nella natura e nelle opere dell'uomo, ma soprattutto scoprendo la Sua presenza. Il cristianesimo rinasce continuamente da una sorgente viva. Questa Chiesa ‘estiva’ cammina sulle gambe dei laici, ragiona con la loro testa e si muove con il loro cuore.
Ultimamente mi colpiva la conclusione di una vacanza di universitari, dove un giovane tirava le somme e, ormai a fine corso, annunciava l'amico che l'avrebbe sostituito. In una vacanza di famiglie, l'unico servizio richiesto ai preti era quello della messa e della confessione, insieme con la saggia e disponibile amicizia. E dunque, in mezzo agli alti fusti della gerarchia ecclesiastica, spuntano laici - uomini e donne - capaci di condurre una comunità e di testimoniare una presenza, educatori che insegnano a pregare e a vivere. E’ gente che vive e lavora in tutti gli ambienti del mondo, a volte impegnata in imprese geniali, come l'amico che ha concluso la progettazione e la collocazione delle possenti paratie a difesa dell'alta marea.
Persone e gruppi diversi e disparati che offrono lo spettacolo dell'unità. Il fenomeno assomiglia alla coltivazione delle campagne non trattate a monocoltura: giardini e prati, frumento e ortaggi, alberi da frutto e viti. Una varietà che non distrae e non divide, ma dà forma alla vivace unità di una Chiesa che si espande nel mondo.
Tornando alle attività normali di lavoro, in famiglia e in parrocchia, avverti un sussulto nuovo, una sorprendente serietà delle cose, una coscienza ravvivata per la missione. La responsabilità del ritorno coinvolge tutta la comunità e i suoi responsabili, chiamati a guardare, riconoscere e valorizzare l’insorgente sorpresa. L’acqua dello Spirito irrora le vecchie piante, il fuoco dell'annuncio e della missione percorre i territori consueti e quelli inesplorati.
Come non riconoscere l’opera dello Spirito di Dio che rinnova la vita e fa ripartire la corsa della Chiesa?


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