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2012-02-28
La sorpresa di Cristo
La sorpresa della vita continua ad essere Cristo. In giro si sentono persone che ostentatamente si dichiarano cristiane e poi con spavalderia aggiungono: “Credente, non praticante”. Si vede!! La diffusa ignoranza della fede cristiana immobilizza tutte le scelte: la ‘fede’  rimane inchiodata al livello del balbettio infantile e non risponde più alle sollecitazioni della vita, come una macchina bloccata. Gesù non c’entra più nulla in quello che succede; morte e vita, amore e divertimento, lavoro e pace camminano per vie proprie, si confondono e si corrompono senza redenzione. Allora è una provvidenza se qualcuno viene ancora a parlarci di Cristo in un ambiente pubblico, quasi nuova piazza-agorà. E dice che i Vangeli sono veri, e vale la pena cominciare o ricominciare a leggerli e vedrai che torneranno ad affascinarti più dei romanzi inventati; se ci metti accanto la biografia di un santo, ne scoprirai nuovamente la potenza attiva. Forse ti verrà voglia di prendere in mano il libro che il parroco ti ha regalato – a te catechista, a te del Consiglio pastorale o economico, a te cristiano qualunque - quel Gesù di Nazaret di Papa Benedetto-Ratzinger che fa bella mostra accanto ai romanzi del tuo casalingo scaffale dei libri. Insomma, l’incontro con il cardinal Amato nell’Auditorium di Chioggia, è stato ricco di suggerimenti. Nella serata in cui Celentano, da bravo cecchino, ha sparato su giornali di matrice cristiana, molte persone hanno trovato più interessante e gustoso sentire parlare di Gesù Cristo che non ascoltare canzoni. Ne sono uscite confortate. Siamo strattonati da predicatori televisivi, da atei arrabbiati; veleggiamo nel tepido mare delle esortazioni morali che rimbalzano da ogni parte. Finalmente, qualcuno ci mette in faccia a Cristo: “E voi, chi dite che io sia?” Il rinnovato annuncio di Cristo ci rilancia a vivere tutte le dimensioni della vita, con i suoi beni e i suoi mali. Alla fine dell’incontro c’è chi compera il volumone cardinalizio del corso di cristologia, altri domandano il testo della lezione, qualcuno viene a dirti: “Io quell’Uomo-Dio l’ho incontrato”. Ecco dunque di che cosa abbiamo bisogno. Prima ancora dell’incipiente sole di primavera che spazza via la neve e scioglie le membra, prima del superamento di questa oppressiva crisi economica, abbiamo bisogno del calore di una Presenza che faccia ripartite il cuore. Questo Cristo, nostro contemporaneo, è la nostra unica speranza.


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