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2015-10-05
Riflessione di un parrocchiano

I PECCATI DELL'UOMO D'OGGI

Dove sta andando la società attuale? A mio avviso l'emergenza attuale si chiama individualismo, nella sua accezione più ampia. Emergenza perché, giorno dopo giorno, stiamo assistendo a una sempre più sfrenata tendenza a legarsi agli altri in maniera consumistica. “Consumare relazioni, consumare amicizie, un consumo che non genera legami, un consumo che va al di là delle relazioni umane. I legami sono un mero tramite per la soddisfazione delle mie necessità. Il prossimo con il suo volto, con la sua storia, con i suoi affetti cessa di essere importante”.
Questo un passo interessante del discorso di Papa Francesco ai vescovi riuniti a Filadelfia, per l'incontro mondiale delle famiglie, il 26 settembre 2015. Il Pontefice ha senz'altro centrato il problema in maniera estremamente diretta, trovando la causa della metastasi. Nella società odierna tutto è basato sempre di più sull'esteriorità, sull'apparenza. “Si fa perché lo fanno gli altri”. È qualcosa di sbagliato? Non importa, se lo fanno gli altri bisogna farlo, se lo impone una moda, una tendenza, un malcostume, bisogna farlo. Altrimenti si è fuori. Esclusi, esclusi dal gruppo, dalla società, vittime di un pettegolezzo che ferisce, che uccide. Sempre più legati alle mode e dipendenti da esse, sempre meno capaci di instaurare legami basati sulla fiducia reciproca, sempre più portati, quindi, come dice papa Francesco a “consumare” una relazione. Relazioni usa e getta, quindi, in un'ottica meramente opportunistica, basata esclusivamente su un principio utilitaristico, edonistico. Questo perché il piacere ha preso il posto dei valori, l'automazione e il progresso ci hanno disabituati alla fatica, all'impegno, al sudore. Tutto si ottiene con un click: è più semplice. Se si può evitare la fatica, d'altronde, perché si dovrebbe impegnarsi, costruire relazioni basate sui valori?
La genesi della moderna disgregazione delle relazioni e dell'instaurazione di relazioni consumistiche, false, virtuali, risiede indubbiamente nel liberismo sfrenato, anche in questo caso inteso nella sua accezione più ampia. “Faccio ciò che voglio, ciò che mi risulta più congeniale”. Vado contro qualcuno? I miei desideri uccidono un fratello? Non importa, quello che conta è la mia volontà, quello che sogno.
Ecco che, l'attuale sistema sociale, si è perfettamente adattato a questi dettami del liberismo. Liberismo che, dal mercato, è passato prepotentemente alle relazioni, distruggendo tutte gli aspetti positivi nati da secoli di insegnamenti. Volgarità estrema, blasfemia, nessun freno inibitore, perfetto conformismo. L'omologazione è ormai un elemento imprescindibile tra i ragazzini. Vestono tutti uguali: stessa marca, stesse scarpe, stessa felpa, stesse mutande, stessi pantaloni. Hanno lo stesso cellulare. Uguali. Prototipi perfetti, risultato “mirabile” degli sforzi e dell'astuzia del marketing. Le mode dettano e i ragazzi eseguono. Macchine perfette manovrate dai manager, diventati degli astuti burattinai, in grado di lucrare su ogni azione dei nostri giovani. Giovani sempre più distanti dal semplice buon senso, dai valori civili, morali e religiosi. Macchine perfette incapaci di ragionare con la propria testa, perché programmate e limitate dall'alto, programmate esclusivamente per far soldi. La domanda che sorge è semplice: di questo passo dove andremo?
AV


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