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2012-03-26
Un fatto di vita
Cominciamo dal nome. Il primo dice che non festeggia l’onomastico, ma ‘il cognomastico’. Si chiama Dino, che essendo diminutivo non è registrato propriamente in alcun calendario, e di cognome fa Goretti. Don Dino Goretti fa festa il 6 luglio, ricorrenza di Santa Maria Goretti. L’altro è un prete francese, don Jacques; dice che diventando prete ha perso tutto quello che aveva prima – soldi, divertimenti, pazzie – ma il Signore gli lasciato la sigla del nome: D.J. era prima – disk jockey; D.J. è rimasto: Don Jacques. A parte gli scherzi sul nome, i due preti della Fraternità San Carlo, in visita nelle parrocchie della Madonna della Navicella e della Cattedrale venerdì, sabato e domenica della scorsa settimana, hanno colpito molte persone. Non è stato solo per la novità dell’occasione, per la sorpresa del linguaggio e della simpatia umana, per la carica della loro personalità. Non si è trattato soltanto di sentire un discorso diverso sulla fede e sulla carità. Piuttosto, ci si è imbattuti in un fatto reale. A un certo punto Gesù ha preso la vita di queste due persone, le ha agganciate a una comunità di sacerdoti e le ha mandate in missione nel mondo: si tratti del Canada o della Siberia o di Milano o di Roma. Il fatto di fronte al quale gli interlocutori sono stati posti, è la vita stessa dei due preti, la loro esperienza, la loro gioia per Cristo e per la sua Chiesa. Imbattendoci in loro, si ha l’impressione di vedere Cristo all’opera e vien da dire: Cristo c’è ancora, poiché ha cambiato questi uomini e adesso ci incontra attraverso di loro. Quanti si sono imbattuti nell’uno o l’altro dei due sacerdoti, si sentono invitati a guardare al di là delle loro persone, riconoscendo Cristo nella loro fisionomia e nella loro missione.
Avvertono che la missione non è appena dar da mangiare agli affamati, ma aprire il cuore degli uomini allo scopo della vita: se no,  che senso avrebbe la missione nelle metropoli dell’America o dell’Europa? Il pane che manca è un amore più grande, quello di Dio che ci incontra e ci salva. Nasce il desiderio di continuare a guardare l’esperienza di  questi sacerdoti, con i quali si impara che la missione della Chiesa è “essere la contemporaneità di Gesù in ogni epoca della storia”. E’ per questo che molte persone hanno richiesto di poter ricevere il bollettino Fraternità e Missione, che di mese in mese registra l’accadere dello stesso avvenimento in tante zone del mondo e in vari strati di umanità.


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