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2018-05-18
I Genitori si incontrano

COME GIOVANNI E ANDREA
Si comincia dal racconto dei primi due amici che vanno dietro a Gesù. Sono pescatori, hanno sentito parlare di un certo Giovanni che grida e battezza sulle rive del fiume Giordano. Lo vedono e lo sentono mentre indica Gesù che passa: "Ecco l'agnello di Dio". Si muovono dietro a lui. Lui si volta e domanda: “Che cercate?” I due non hanno domande da fare, se non una: “Maestro, dove abiti?” Si muovono e vedono dove abita. Dopo più di cinquant’anni ricordano l'ora in cui questo è accaduto: le quattro del pomeriggio. Il giorno dopo tornano e in seguito non lo mollano più.
Ci mettiamo di fronte a questo episodio del Vangelo con un drappello di genitori. In che cosa la nostra condizione somiglia a quella dei primi due? I figli sono l'occasione per andare, non sulla riva di un fiume, ma sulle sponde della chiesa. Un qualsiasi Giovanni Battista - nel quale si assommano tante persone - ci indica Gesù. Gli andiamo dietro mossi da curiosità, come di fronte a una cosa nuova che vogliamo scoprire. Veniamo in ambienti che riaprono la memoria degli anni in cui li frequentavamo da piccoli e scopriamo una possibilità nuova per noi e per i bimbi. Qualcosa ci muove dentro l’anima, un desiderio, una fiducia. Possiamo interrogare il cuore, e ci lasciamo muovere da una bellezza che attrae e da tante circostanze buone. Non esistono soltanto i delitti raccontati in tv e continuamente rimescolati. Esistono possibilità semplici di fare il bene, anche solo accompagnando casualmente l'anziana signora a comperare la giusta tisana per calmare l'ansietà della nipote. Esiste la bellezza ingenua dei nostri figli che vanno a giocare alla ‘palla che scotta' mentre noi dialoghiamo con attenzione e sensibilità. Esiste questa compagnia nella quale scopriamo la novità delle persone conosciute o da conoscere, con il loro volto e la loro storia. Potremo raccontare noi stessi, scoprire altri fatti, conoscere altre esperienze che aprono al senso buono della vita.
Il dialogo procede a intermittenza, con la pizza che arriva in anticipo, l'orario del fioretto mariano che incalza, i piccoli che scendono a precipizio dal salone dei giochi. Incontreremo altre persone, conosceremo testimonianze, attraverso il contatto personale o leggendone il racconto. Curiosità e fiducia, e apertura al futuro che ci viene incontro con i bimbetti che ci sgambettano accanto mentre andiamo ad aggregarci al rosario del mese di maggio, lì sulla riva della laguna, dove un gruppetto di gente viene a pregare davanti all’immagine della Madre del Signore.


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