2014-12-29 Persone mosse da Cristo
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Persone mosse da Cristo, come una vela che si incurva e innalza la barca sul mare: qualcuno me ne racconta l'ebbrezza entusiasmante. Oppure qualcosa di simile all'innamoramento che prende tutta intera la persona, o all'esperienza della nascita di un figlio: un avvenimento travolgente. In modo simile la dolcezza, la pienezza, la positività del Natale ci prende interamente. Ha preso Maria, ha conquistato i pastori, ha attratto i Magi, ha catturato il cuore e la vita di tante persone lungo secoli e anni e giorni. Anche qualcuno da noi ben conosciuto: quell'uomo, quella donna, quel prete e quel missionario, quella suora e quel giovane, quei cristiani perseguitati che hanno perso tutto ma non hanno abbandonato la fede, i quattro ragazzi che hanno preferito morire piuttosto che tradire Gesù. Il Natale non è un'emozione ma una decisione, non è una favola ma una storia vera, non è un gesto di caloroso affetto che subito finisce, ma un avvenimento che si distende nel tempo che scorre. Colui che ha fatto il cielo e la terra, colui che ha fatto te e ti attende alla fine della tua vita e alla fine della storia, è qui nella forma di un Bimbo piccolissimo, nella bellezza, delicatezza delle sue membra e del suo cuore. Non una statua ma l'unico che non si fa sottomettere da alcun potere e per questo sconvolge la mentalità del mondo. La gente riempie le chiese a Natale perché non può in questo giorno soffocare il bisogno profondo della vita e intuisce che la risposta vera e la salvezza vengono da Cristo. Si indugia davanti al presepio, con statue grandi o piccole non importa, in Chiesa o a casa. Quel che conta è la memoria visiva di quello che è accaduto, indugiando almeno un minuto a pregare davanti a Gesù. Il Natale non è una parola ma una Presenza, un Bambino che nasce per noi, per ciascuno di noi, e per questo vorresti assomigliare a quell'unico pastore inginocchiato davanti alla famigliola del presepio. I giorni che seguono il Natale sono pietre miliari nel calendario cristiano. Le primizie dei suoi seguaci subito ci sorprendono: Stefano primo martire, Giovanni, il primo a seguirlo e poi a riconoscerlo risorto; la famiglia di Maria e Giuseppe con Gesù, improvvisa immagine umana sulla quale si paragonano e si appoggiano le nostre famiglie cristiane. Infine, la corsa dei giorni si impenna nell'ultimo Te Deum, che raccoglie il grazie di un intero anno. Grazie perché ci sei, Gesù, e noi con te non siamo più soli. Dal profondo del tempo risali il percorso dei nostri anni e dei nostri giorni, e ci fai ricchi della tua compagnia, reale e vicina nella Chiesa, nostra famiglia.
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