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2015-03-04
QUARESIMA

Le conversioni della vita
‘Che cosa c’è ancora da convertire, non siamo già cristiani?’ Si ripete anche per noi lo slogan dei farisei nel Vangelo. Ma la Quaresima insiste, nel ritmo ripetuto delle Ceneri sparse sul capo di donne anziane e di qualche mamma giovane, dei ragazzi che alzano gli occhi sorpresi, degli uomini che porgono il capo nudo. “Convertitevi e credete al Vangelo”. Oppure quella mazzata: “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai”. Il séguito della Quaresima non è da meno, con il digiuno e le tentazioni di Gesù, con l’invito ad ascoltare il Figlio amato, con il tempio liberato da orpelli e via di seguito fino alla morte e alla morte di croce. Sullo sfondo della cronaca, appena sull’altra sponda del Mediterraneo, la Quaresima arrossa le acque della spiaggia con il sangue dei nostri ventuno fratelli copti decapitati con in bocca il nome di Gesù, mentre intorno vibra quest’aria di incertezza per le cripto-invasioni di terroristi dai barconi del mare. “Convertitevi!”.
Sullo sfondo della grande conversione alla San Paolo e alla Sant’Agostino, spuntano tante piccole conversioni, come quando si scala la marcia per accelerare il ritmo di una vita pigra o per frenare l’impulso di una istintività dirompente. Quante conversioni avvengono nella vita e quante ce ne dobbiamo augurare! La conversione dalla presa di distanza al coinvolgimento, fino a scuoterci per ogni fibra del Regno di Cristo. La conversione dalle cose adempiute in modo convenzionale, fino alla mossa del cuore e della volontà; dalla presunzione di chi guarda al deficit altrui, fino a una personale presa d’iniziativa; dalla facile chiacchiera che proclama nuovi progetti, al silenzio laborioso. Dall’attivismo impulsivo, alla preghiera. Dalla pretesa dei risultati, con conseguente autocompiacimento o delusione, alla rinnovata decisione di rispondere alla vocazione. C’è la conversione alla pazienza e alla ripresa, anche quando ‘non ne valga la pena’. La conversione alla carità senza calcolo e senza ritorno, ‘senza guardare in faccia nessuno’ eppure guardando negli occhi ciascuno. La conversione dalla spocchiosa o sottile autoreferenzialità, alla domanda umile e alla ricerca di volti che ridestano l’anima. Dall’individualismo all’appartenenza, dall’indifferenza all’obbedienza alla Chiesa.
Ma non conta nemmeno un elenco compiuto di programmi o azioni di conversione. Esiste un centro della vita, un cuore delle cose, un Mistero dell’Essere, una Presenza viva, una Realtà cara, ‘una sola cosa necessaria’: la conversione a Cristo, l’unico necessario! L’unico che ci ama pazientemente e assiduamente. La Quaresima - e in fondo tutta la vita - ci è data per ricercare Cristo e cominciare a gustare la bellezza della sua compagnia.


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