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2015-06-16
Lunedì 15 giugno. Sindone
L’impronta di Gesù. Assieme davanti alla Sindone.

La preghiera dell’Angelus ha dato inizio al nostro pellegrinaggio, lunedì 15 giugno, a Torino per vedere e contemplare la Sindone. Siamo partiti di prima mattina, un gruppo di 50 persone delle Parrocchie del Duomo, Borgo San Giovanni e Navicella, accompagnate da don Angelo, Suor Sophia e don Giovanni, appena finite le scuole, Lunedì 15 giugno.
Appena giunti a Torino, abbiamo visitato la Chiesa del Santo Volto, costruita nei primi anni del 2000, presso la zona delle acciaierie della Spina 3 e progettata dall’Architetto svizzero Mario Botta. Imponente nel suo aspetto, con il campanile ricavato da una ex ciminiera, ci è apparsa subito straordinariamente bella al suo interno, con la riproduzione sulla parete del presbiterio del Santo Volto della Sindone, realizzato con effetto pixel da migliaia di mattoncini rosa di Verona. L’accoglienza delle Suore del Santo Volto è stata per noi molto calorosa, anche per la guida di una signora che ci ha illustrato la chiesa. Ci è stata data anche la possibilità di celebrare la Santa Messa.
Dopo il pranzo, con il cuore colmo di gioia e di speranza, ci siamo recati al Duomo per osservare, vedere, capire e trovare Gesù nella Sacra Sindone. Nel camminamento accanto ai giardini del Duomo abbiamo potuto leggere, lungo la via dei Santi, le opere e le parole di Santi conosciuti e meno, perché ognuno di noi possa sperare di diventarlo un giorno, con la propria vita a disposizione degli altri. L’incontro con la Sindone, il cercare di percepire Gesù sul telo di lino, è stato per tutti una grandissima emozione, vissuta da ciascuno in modo diverso, ma nella convinzione di avere di fronte qualcosa di straordinario ed unico, che la scienza scopre in modo sempre più evidente e certo, e che la nostra fede riconosce con gratitudine e affetto.
Una nostra concittadina, da anni residente a Torino, Vanna De Perini ci ha illustrato e descritto la storia di Torino e dei suoi palazzi. Abbiamo concluso insieme a Valdocco, la Valle dei Morti, dove don Bosco ha eretto il suo oratorio e la sua chiesa di Maria Ausiliatrice. Anche qui abbiamo incontrato una guida, che ci ha illustrato la storia del Santo e dell’Oratorio. La visita alla tomba del don Bosco e di San Domenico Savio è stato per tutti noi, per chi è cresciuto ai Salesiani, ma anche per chi ne ha scoperto la vita a scuola o a catechismo, un bellissimo momento, che nemmeno un po’ di pioggia è riuscita a rovinare.
Una giornata piena, intensa, bella, un tornare a casa scambiandoci le nostre impressioni, tutti colmi di speranza e più vicini a Gesù, perché nonostante il lungo viaggio e lo sforzo per riuscire ad esserci, la Sindone non è stata per noi solo una foto da scattare e tenere custodita in un cassetto o da condividere su Fb, ma l’impronta di Gesù impressa nella nostra vita con il suo sangue.
Giusy De Bei


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