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2016-07-10
RITORNO DAL CAMPOSCUOLA

A Lorenzago di Cadore, nella casa Genzianella, un bel gruppetto di ragazzi delle elementari hanno scoperto la montagna e gustato l’amicizia, aprendo il cuore all’AMICO grande grande, GESU’. Dal 30 giugno a domenica 3 luglio, accompagnati da parroco, suore, catechiste, volontari. Con la visita finale dei genitori.
Un’esperienza nuova per molti e intensa per tutti

Smaltita la fatica dei giorni trascorsi con i ragazzi, cosa si va a sedimentare nel fondo della coscienza? Il respiro dei monti, dal profilo familiare come quello degli amici. La dedizione delle persone più grandi, irrefrenabile e provvidenziale.
I volti dei ragazzi. Quello accigliato di M., quello limpido di J., quello lievemente beffardo di N.; l'occhio nero del piccolo M., colpito dall'improvvida gomitata dell’amico; il pancione sovradimensionato dell'altro M., il cipiglio strafottente di F., l'unico fuori-classe, quello sfuggente di M. con tutti dieci in pagella, quello ardito di V. e quello più morbido di V., o di L. che cerca la matita per disegnare, quello invincibilmente curioso di M. Ragazzi svolazzanti come bandierine, da mane a sera e un po' anche di notte.
Quale strada abbiamo percorso, quale proposta è fiorita? Guardare, scoprire, aprire. La scoperta dei monti, e la fatica di percorrere i sentieri. La presenza degli altri, amici o compagni di squadra, competitori e concorrenti; canti e giochi nuovi o risaputi. È duro schiodare i ragazzi dalla totale autoreferenzialità e aprirli al rapporto con altro, con altri: l’altro è un bene per me! Fino a trovare l'Altro, l'Amico grande grande, cantato e suonato, insieme con Laudato sì, Pim Pam, Non si va in cielo, e tutta la trafila delle novità. Pieni di sorpresa di fronte alla sceneggiata presentata dai grandi: la S.Caterina e il re suo padre, e gli angeli del cielo. Giorni di lotta a percorrere vie nuove, senza rimanere ripiegati nell'angolo, spalancando mente e cuore e gambe: ‘Viva la companì’ che intervalla la fatica e il silenzio in ogni salita.
Le cose più belle? Il lago di Misurina e la ‘ascensione’ al Col de Varda, discretamente impegnativa, la Messa sul prato lassù, la trafila delle arrampicate su ogni scarpata, con discesa a scivolone sulle braghe verdi d'erba.
Il lago di Auronzo, a guardare le gare di canoe e ripetere le grida lanciate dai fans che seguono in bicicletta i campioni in competizione. I giochi sullo spiazzo e le esplorazioni nel boschetto circostante. L'avventura del Piccolo Principe emerge nel dialogo con la rosa e con la volpe da addomesticare. Anche i ragazzi cedono all’amicizia e all'addomesticamento.
Scendendo dal pullman al ritorno, N. si presenta sorridente come 'Il signor No', con l’appellativo che ormai lo qualificava. Un altro scoppia a piangere di commozione all'incontro con i genitori, altri ringraziano clamorosamente. Cosa hanno visto e udito e sperimentato i ragazzi nei giorni della montagna? Cosa custodiscono nel cuore al di lá delle partitelle improvvisate o dei giochi a nascondino; oltre le pretese e le delusioni; attraverso incontri e scoperte? Attorno al fuoco - discretamente fornito di candeline sul far della sera - ciascuno ha posto un disegno, una frase, una scoperta, impresa. La vita comincia a brillare.


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