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2017-03-08
Mercoledì 8 Marzo 2017, San Giovanni di Dio, 1495-1550
Vangelo secondo Luca 11,29-32
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

UNA PRESENZA RICONOSCIUTA
Quale viaggio dovremo compiere per raggiungere il Signore Gesù? Quale azione di penitenza dovremo realizzare per convertirci? Rimaniamo esterrefatti: al posto delle lunghe peripezie e delle grandi imprese necessarie per giungere a salvezza, che i miti dell’antichità hanno immaginato e che la storia di tutti i tempi racconta, Gesù propone una via semplicissima: riconoscere Colui che è presente. Egli oggi si manifesta nei segni che lo Spirito opera nella Chiesa e nel mondo.


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