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2017-05-17
Mercoledì 17 maggio 2017, San Pasquale Baylon Spagna 1540-1592
Vangelo secondo Giovanni 15,1-8
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

LA VITE E I TRALCI
E’ una delle immagini evangeliche più note ed efficaci. Esprime il desiderio e la passione di Gesù per stringerci a sé e donarci il frutto della sua stessa vita. E’ Lui a prendere l’iniziativa, facendosi personalmente vicino agli uomini e attraendoli a sé. Quello che inizia nel Battesimo, si esprime poi nella vita. Cristo rimane il punto di interesse e di attrattiva, il legame che ci costituisce e ci determina. Basta guardare se stessi nel proprio bisogno, e guardare Lui, nostra vita.


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