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2017-07-02
Vangeli dal 29 giugno al 9 luglio 2017

Giovedi 29 giugno 2017, Santi Pietro e Paolo Apostoli
Vangelo secondo Matteo 16,13-19
in quel tempo, Gesù, giunto nella regione di cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «la gente, chi dice che sia il figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
IL FONDAMENTO DELLA FEDE
Un passaggio sorprendente: Gesù edifica la Chiesa sul fondamento che è Pietro, e a lui affida i suoi stessi poteri, ratificati anche in cielo. Pietro è un uomo ardente e pieno di fede, che tuttavia si lascia sballottare da personali contraddizioni e dalle circostanze, com’è documentato nei Vangeli e negli Atti. Gesù non punta sulla coerenza morale, ma sulla fede di Pietro. Accade lo stesso nella scelta di Paolo e degli altri seguaci. La fede e l’amore a Cristo sono fondamento della Chiesa e principio di nuova moralità.

Venerdì 30 giugno 2017, Santi Primi Martiri della Chiesa di Roma, dall’anno 64
Vangelo secondo Matteo 8,1-4
Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì. Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita. Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va’ invece a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».
UOMINI LIBERI
Scendiamo con Gesù dal monte delle beatitudini e continuiamo a guardare il Signore mentre si muove e incontra le persone. Il lebbroso che lo avvicina permette a Gesù di realizzare quello che ha annunciato. Non solo quell'uomo viene guarito dalla lebbra, ma viene riammesso nella comunità e liberato dalla impurità legale. Gesù toglie le barriere esteriori e interiori. Rende gli uomini liberi di affrontare la vita, come figli riconosciuti e amati, come fratelli che si riconoscono e si accolgono.

Sabato 1 luglio 2017 – Preziosissimo Sangue dei Gesù – Beato Antonio Rosmini, teologo, filosofo, fondatore. Rovereto (Trento) 1797-1855
Vangelo secondo Matteo 8,5-17
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito. Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva. Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: “Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle malattie”.
GESU’ ALL’OPERA
Dopo il lebbroso, il centurione. Dopo l'impuro, lo straniero. Gesù lancia la rete e raggiunge le persone più ai margini del mondo sociale e religioso. Queste persone prendono esse stesse l'iniziativa di consegnare il proprio bisogno a Gesù, piccola avanguardia della moltitudine che dall'Oriente all'Occidente continuerà a cercarlo. Ed ecco subito Gesù nella casa di Pietro, con il 'piccolo miracolo' della guarigione della suocera e poi con l’arrivo dei malati e indemoniati della zona. Inizia alla grande l'opera di salvezza.

2 luglio 2017 Domenica XIII Anno A
Vangelo secondo Matteo 10,37-42
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
AMARE DI PIU’
Gesù entra nella nostra vita con una ‘pretesa’ senza limiti. Ai discepoli Egli domanda di essere amato più delle persone care, più del padre e della madre, più del figlio e della figlia. Gesù domanda di essere disposti a perdere la vita per lui. Egli si identifica sia con il profeta sia con i più piccoli. Gesù c’entra con ogni aspetto della vita, con gli affetti, gli interessi, le scelte, le gioie e i dolori. Tutto, vissuto in riferimento a Lui e al suo amore, diventa più vero e più grande.

Lunedì 3 luglio san Tommaso apostolo
Vangelo secondo Giovanni, 24-29
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
IL DUBBIO E LA FEDE
Tommaso, uomo del dubbio o apostolo della fede? Tommaso non dà fiducia agli amici che gli raccontano di aver visto Gesù risorto. Eppure Gesù, per farsi riconoscere ha scelto proprio la strada della testimonianza dei discepoli che 'hanno visto e udito'. Gesù affida anche a Tommaso questa missione. Egli, dopo aver toccato le piaghe di Gesù, diventa anche per noi testimone della professione di fede più vera e compiuta di tutto il Vangelo: 'Mio Signore e mio Dio".

Martedì 4 luglio 2017 - Santa Elisabetta di Portogallo 1271-1336
Vangelo di Matteo 8, 23-27
In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva. Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia. Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».
CHE È COSTUI?
Che cosa avrà voluto dire per i discepoli il progressivo svelarsi davanti ai loro occhi della vera identità di Gesù ? "Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?" Quale trasalimento del cuore, quale sorpresa e ammirazione, quale turbamento! Nello stesso tempo cresce in loro un attaccamento formidabile, una fiducia profonda, un forte desiderio di guardare e seguire il Maestro. La fede è un cammino: cresce attraverso le occasioni della vita che ci fanno riconoscere il Signore.

Mercoledì 5 luglio 2017. Sant’Antonio Maria Zaccaria sacerdote, Cremona 1502-1538
Vangelo di Matteo, 8, 28-34
In quel tempo, giunto Gesù all’altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?». A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque. I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.
IL TERRITORIO DI SATANA
L'avventura di Gesù in compagnia dei discepoli continua anche con episodi strani, come questo dei due uomini posseduti da satana. Gesù acconsente alla richiesta dei demoni, che invadono la mandria di porci, considerati dagli ebrei come animali impuri che non potevano essere toccati né mangiati. Scoviamo in questo racconto la sottile ironia di Gesù, che sgomina il potente 'padrone del mondo', entrando nel suo territorio e confinandolo negli animali impuri. La gente che prende le distanze dal Signore non si rende conto dell’occasione perduta.

Giovedì 6 luglio 2017, Santa Maria Goretti, vergine e martire 1890-1902
Vangelo secondo Matteo 9,1-8
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
NELLA SUA CITTÀ
L'evangelista Matteo è essenziale nell'indicare i passaggi di Gesù da una riva all'altra del lago di Tiberiade e nella descrizione dell'episodio del paralitico. La salvezza che Gesù comunica è totale: anima e corpo, cioè l'uomo intero; avviene di fronte alla folla, che rimane presa dall'ammirazione. Seguiamo anche noi l'evangelista che di giorno in giorno ci svela i tratti della personalità e dell'opera del Signore nella sua città e in tutte le città del mondo.

Venerdì 7 luglio 2017, San Panteno di Alessandria
Vangerlo secondo Matteo, 9, 9-13
In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
LA SALVEZZA ALL'OPERA
Gesù salta tutte le barriere e non pone alcuna condizione previa. La chiamata di Matteo, autore di questo Vangelo, avviene all'improvviso. Che cosa avrà visto Gesù in quell'uomo, che apparteneva alla categoria dei pubblicani, i quali esigevano le tasse per conto dei romani? Gesù raduna attorno a sè pubblicani e peccatori, svelando il vero contenuto della sua missione. Egli è la salute, la salvezza, la misericordia in azione per tutti gli uomini di tutti i tempi.

Sabato 8 luglio 2017, Santi Aquila e Priscilla, sposi e martiri, discepoli di San Paolo
Vangelo secondo Matteo 9,14-17
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». 15E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. 16Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. 17Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».
GESÙ E’ UNA FESTA
Stare con Gesù è come andare a nozze. In presenza dello sposo si gode e si fa festa. Gesù è lo sposo fedele, che ama fino in fondo, fino a dare la vita per la sposa amata. Per questo la sposa e gli invitati sono chiamati anche a patire la sua assenza e a partecipare alla sua sofferenza. È il gioco e il dramma dell'amore: senza misura e senza condizioni, ricco di gioia e pieno di dolore, come si esprime nella verità della condizione umana esaltata dal coinvolgimento del Figlio di Dio.

9 luglio 2017
XIV Domenica del tempo ordinario
Vangelo secondo Matteo, 11, 25-30
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
UN CUORE SEMPLICE
Chi è il destinatario del Vangelo? Chi può accogliere le parole pronunciate e le azioni compiute d Gesù? Gesù ci dona ben più che discorsi e morali. Egli ci rende partecipi del mistero del Padre, che ci ama fino a dare a noi il suo Figlio. Una presenza che fa compagnia e porta con noi il peso della vita. Solo chi ha un cuore semplice, lo può accogliere. Solo che avverte con umiltà il bisogno della sua vita, trova Colui che gli si mette accanto e cammina con lui.


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