Il dono della preghiera
Al parroco che festeggia un robusto anniversario di
sacerdozio, la comunità regala il breviario, cioè i quattro volumi della Liturgia
delle Ore nuovamente aggiornati. Di pagina in pagina e di giorno in giorno, in
tutte le stagioni dell’anno gli scorreranno davanti agli occhi i volti dei
ragazzi, dei giovani, degli sposi, degli anziani con i quali si trova a
percorrere insieme la strada della fede. Un amico ricorda che don Giussani ha
detto un giorno a uno degli infermieri che lo ha visto pregare con il
breviario: ”Questo è quello che mi educa più di tutto”. L’infermiere gli
chiede:”Che cosa, i Salmi?”. E Giussani: ”No, il breviario”, indicandolo con il
dito. In realtà il breviario ti dice quando e come pregare. Ti fissa persino in
quali ore della giornata. Per i monaci le ore sono sette, per chi segue la
liturgia delle ore riadattata, sono cinque: al mattino le Lodi, a metà giornata
l’Ora media, verso sera il Vespero, prima del riposo la Compieta; l’Ufficio
delle letture al mattino o in un altro momento tranquillo della giornata. Uno
non prega come vuole e quando vuole; il ritmo e anche il contenuto gli è
dettato da quegli inni, quei salmi, quelle invocazioni, quelle letture. E’ come
quando prendi il treno: percorri un tragitto prefissato che ti porta in un
giusto percorso a una giusta mèta senza deviazioni e senza inutili distrazioni.
Sei preso tu, personalmente, con la testa e il cuore, tra impegni e
incontri e pause della giornata, tra speranze e prospettive, aperture e
chiusure, novità e ripetizioni. Sei preso dentro la grande storia alla quale
appartieni: la creazione e il popolo Ebreo, la Chiesa, i Padri e i Santi. Sei preso
insieme con tutti coloro che in quel giorno pregano con il tuo stesso ritmo, e
insieme con quanti non pregano e ti domandano di pregare. Tutti insieme
percorriamo il cammino del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. A volte
avviene anche fisicamente insieme, come in Cattedrale con i canonici che
pregano le Lodi e l’Ora media uniti al popolo di Dio; o forse nel gruppetto di
studenti che stringono la preghiera nell’inno e in un solo salmo per correre in
fretta a scuola; o forse due coniugi insieme prima del lavoro della giornata.
Questa preghiera delle ore è il primo gesto della comunione ecclesiale, dice
l’appartenenza al Signore nella sua Chiesa, esprime il fondamento della
condivisione che si svolge nella vita come carità e fraternità. E’ bello essere
accompagnati a questo livello. Quanta dispersione, distrazione, solitudine ci
viene risparmiata? Quale cuore grande ci viene continuamente ridonato?