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2014-09-14
L’UOMO NUOVO - di fronte al Crocifisso

Siamo in cerca dell’uomo nuovo, l’uomo che non nasce da solo – come una volta - ma finalmente viene programmato e costruito su misura. L’uomo che ci corrisponde per il colore della pelle ben misurato, per i sentimenti ben armonizzati, per le propensioni ben coordinate. L’uomo bello, sano, giusto, che risponda alle nostre aspettative, colmi i nostri desideri, plachi le nostre attese. L’uomo fabbricato secondo calcoli scientifici, sulla linea di parametri prefissati. Senza l’uomo fatto su misura, come e dove si potrà ancora vivere? Meglio sarebbe buttare il tempo nei viaggi e nelle avventure, nelle vacanze e nelle compere; meglio sarebbe passeggiare con i nostri cani e vezzeggiarci con i nostri gatti. Possiamo modellare la realtà forgiandola secondo i nostri desideri, come fanno i bambini con i giocattoli di pasta. La realtà è nostra e possiamo cambiare faccia, cambiare casa, paese, continente. Cambiare uomo o donna, uomo o uomo, donna o donna. Con il matrimonio a tempo o una convivenza a ore, il ‘per sempre’ è lasciato ai graffiti degli adolescenti sul marmo delle panchine dei giardini, o ai lucchetti inchiodati sulla spallata dei ponti.
E poi? E poi non basta ancora. Quando è arrivato il bel regalo incartato, quando abbiamo sfogliato le pagine patinate dell’album della vita riga per riga, il cuore ancora domanda. Quando le previsioni azzeccano tutte, e nessun granellino di sabbia va a inceppare il meccanismo quasi perfetto, rimane ancora l’abisso di un vuoto mai colmato. Potremo mai costruire un universo su misura? Potremo raddrizzare la spirale del dna? Potremo risolvere tutti i drammi e colmare tutte le attese? Scienza, tecnica, politica, divertimenti, soldi e la montagna dei programmi del benessere non arrivano al livello del desiderio. L’attesa si protende oltre. Da chi e da dove sperare la risposta compiuta? A un certo punto della storia l’uomo ha chiuso la botola del cielo e ha tracciato una linea invalicabile sull’orizzonte: al di là non c’è NULLA. I padroni siamo noi. Chiuse le cateratte del cielo e le frontiere del mare, e bloccata ogni risposta. E adesso? Sul ciglio della strada c’è chi indugia e stende la mano. S’è infranto il meccanismo della costruzione e il castello di sabbia è crollato. La gente ferita cerca risposte, invoca consolazione e riprende il cammino sul sentiero interrotto. Dall’altro lato si innalza il Dio Crocifisso e dalle ferite gloriose germoglia la nuova vita.


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